Lo scorso 6 maggio 2012 si è tenuta la prima Giornata Internazionale della Permacultura durante la quale Jude Fanton, della rete "Seed Savers" ha intervistato Vandana Shiva, attivista a difesa dell’ambiente e della libertà dei semi conosciuta e stimata in tutto il mondo. (l'intervista è al momento disponibile solo inglese QUI).
Vandana ha parlato dell’importanza della sovranità degli individui sulle proprie sementi come base per un’agricoltura a lungo termine (permanente e sostenibile) e della grave e incombente minaccia dei brevetti che si pretendono mettere sui semi e di quanto questi siano pericolosi per la vita, la biodiversità e la libertà (ne ha parlato anche in un suo articolo che puoi leggere QUI).

In risposta alla pratica di depositare brevetti sui semi, Vandana ha dato inizio ad una campagna denominata “Occupiamo i Semi” rivolta a tutti, poiché "nessuno di noi è solo spettatore. Ogni giorno è un summit della Terra nella nostra vita. E ognuno di noi sta negoziando il nostro destino collettivo.".

In particolare, la Shiva si rivolge ai permaculturi, chiedendoci (ci siamo anche noi di maninellaterra!) di svolgere un ruolo di rilievo (17 agosto 2012):

Cari Permacultori, custodi e combattenti dei semi,

in nome e per conto di Navdanya, vi scrivo per invitarvi a diventare parte del Movimento Globale dei Cittadini per la Libertà dei Semi – l’inizio di una campagna a livello globale per mettere in guardia i cittadini ed i governi di tutto il modo di quanto la nostra capacità di approvvigionamento di semi stia diventando precaria – e di conseguenza di quanto lo stia diventando la sicurezza del cibo.

Abbiamo dato inizio a Navdanya 25 anni fa per proteggere la biodiversità e il diritto degli agricoltori a salvare, moltiplicare e scambiare i semi liberamente nel momento in cui ci trovammo costretti a gestire le minacce del Trattato TRIPS ( Trade Related Intellectual Property Righs Agreement – Trattato sui diritti di proprietà intellettuale in relazione alle attività commerciali) da parte dell’ Organizzazione Mondiale de Commercio –World Trade Organization (WTO) che ha aperto le porte a: l’introduzione degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati), il deposito di brevetti sui semi ed il reclamo delle relative royalties (diritti). Un rappresentante della Monsanto disse poco più tardi “Nella stesura di questi trattati noi siamo stati il paziente, il diagnosta e lo specialista riuniti in un solo soggetto “. Le Corporations identificarono un problema – e per esse il problema erano gli agricoltori e la loro attività di salvaguardia dei semi. Perciò esse offrirono una soluzione, e la soluzione era l’introduzione dei brevetti e dei diritti di proprietà intellettuale sui semi, rendendo in questo modo illegale l’attività di salvataggio dei semi da parte degli agricoltori. Da “bene comune” il seme divenne “merce” per essere commercializzato sul libero mercato da parte delle aziende sementifere private.

Ad oggi, la minaccia è grande, considerando quanto segue:

    Gli ultimi vent’anni hanno visto una grande diminuzione della biodiversità dei semi e della sovranità su di essi da parte delle popolazioni. Allo stesso tempo c’è stato un grande aumento del controllo sui semi da parte di un piccolo numero di gigantesche corporations (Multinazionali).

       Lo sfruttamento intensivo dei terreni con coltivazioni geneticamente modificate di soya, canola, cotone è aumentato drammaticamente.

      Oltre a ridurre e distruggere la biodiversità, gli organismi geneticamente modificati e coperti da brevetto stanno minando la sovranità delle popolazioni sui semi ed il diritto degli agricoltori a coltivare i propri semi, a proteggerli e a scambiarli.

      In molti paesi in tutto il mondo, inclusa l’India, si stanno introducendo nuove leggi che costringono alla registrazione obbligatoria dei semi rendendo impossibile ai piccoli agricoltori la possibilità di far crescere e mantenere la propria biodiversità ed obbligandoli così a dipendere dalle grandi multinazionali sementifere.

      La contaminazione genetica si sta diffondendo – l’India ha perso i propri semi di cotone a causa della contaminazione dei semi di cotone BT. Il Messico, la storica culla del grano, ha perso l’ottanta per cento delle sue varietà di grano e frumento. Questi sono solo i due principali esempi della perdita della nostra eredità di semenze locali e nazionali.

      Dopo averli contaminati, le multinazionali dei semi biotech fanno causa agli agricoltori per aver infranto le leggi sui diritti di brevetto. Più di 80 gruppi di sono recentemente uniti negli Stati Uniti per presentare una sottoscrizione ed aprire un caso per prevenire una causa contro di essi da parte di Monsanto dopo che già aveva contaminato le loro coltivazioni.

      Siccome la possibilità di approvvigionamento di sementi sane da parte dei coltivatori è stata ridotta, essi diventano dipendenti dai semi geneticamente modificati e coperti da brevetto. La conseguenza diretta è l’indebitamento. Il debito creato dal cotone BT in India ha spinto gli agricoltori al suicidio.

       L’India ha firmato uno studio comparato tra India e USA sull’agricoltura insieme ad un rappresentante della Monsanto. Gli stati sono messi sotto pressione perché firmino accordi con la Monsanto. Un esempio è il “Monsanto Rajasthan Memorandum of Undestanding” (MOU – Documento di accordo bilaterale tra Monsanto e il Rajasthan) per il quale la Monsanto avrebbe ottenuto i diritti di proprietà intellettuale su tutte le risorse genetiche così come sulle ricerche sui semi svolte nell’ambito dell’accordo MOU. Fu solo dopo una campagna promossa da Navadnya e un Bija Yatra chiamato “Monsanto Quit India” (Monsanto vattene dall’India) che il governo del Rajasthan ha cancellato il MOU.

       C’è pressione da parte di Monsanto sul governo degli Stati Uniti ed entrambi fanno pressioni sui governi di tutto il mondo. Questa è una grande minaccia sul futuro dei semi ed il futuro del cibo.

      Wikileaks ha svelato le intenzioni del governo degli Stati Uniti di aumentare e far proliferare l’utilizzo di OGM organismi geneticamente modificati, in Africa ed in Pakistan. La pressione da parte di rappresentanti del governo degli Stati Uniti è una dimostrazione di un supporto diretto al grande business della biotecnologia ed all’espansione dei loro mercati.

Queste tendenze dimostrano una volontà di controllo totale sull’ approvvigionamento dei semi e di distruzione delle fondamenta più vere dell’agricoltura. Siamo testimoni di un’EMERGENZA GLOBALE SUI SEMI.
La scomparsa della biodiversità e della nostra sovranità sui semi sta creando una grandissima crisi nella sicurezza dell’agricoltura e del cibo in tutto il mondo. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi.

I semi sono il primo anello della catena alimentare ed i depositari della futura evoluzione della vita. Per questo la salvaguardia dei semi e la loro protezione per le generazioni future è un nostro preciso dovere e nostra responsabilità. La coltivazione e moltiplicazione dei semi ed il loro libero scambio tra gli agricoltori è sempre stata la base del mantenimento della biodiversità e della sicurezza del nostro cibo.

Sono sicura che voi percepirete l’emergenza tanto quanto io la percepisco e che sentirete la necessità di unire le forze per reclamare i nostri semi e per proteggere la loro biodiversità e libertà.

Facciamo in modo che il 2012 diventi l’anno dell’impegno per “Salvare i nostri Semi” e per “Reclamare i nostri Semi come bene Comune”, sottraendoli al deposito di brevetti, alle registrazioni obbligatorie, alla monopolizzazione, alla distruzione e contaminazione genetica.

Pianifichiamo strategie ed azioni comuni in modo che la voce del 99% in merito a argomenti relativi ai semi diventi più forte del bullismo della Monsanto e degli altri quattro giganti della biotecnologia applicata alle sementi in modo che possiamo meglio difenderci dalla loro determinazione a controllare il sistema alimentare mondiale rubandoci i nostri semi e la nostra libertà.

Vi prego di inviarci le vostre idee, le vostre speranze e i vostri sogni in modo che possiamo costruire un forte movimento “Occupy the Seed” (Occupiamo i semi).

Sono impaziente di unire le mie forze alle vostre per fare sì che il 2012 sia l’Anno della Liberazione dei Semi e per aiutare ad assicurare un futuro equo e sostenibile alle generazioni che verranno.

Con solidarietà

Vandana Shiva




Non può esistere un’agricoltura permanente senza permanenza, biodiversità e rinnovabilità dei semi. 
A differenza delle monocolture industriali, la permacultura dipende dalla collaborazione tra diverse specie – piante ed animali, perenni ed annuali. 
I semi della biodiversità rappresentano il cuore di un’agricoltura permanente.






Ecco alcuni documenti che possono aiutare ad approfondire le tematiche inerenti ai semi:

• “Manifesto sul Futuro dei Semi” (2004) - spiega modi e mezzi attraverso i quali si può rinforzare e accelerare il movimento verso l’agricoltura sostenibile, la sovranità alimentare, la biodiversità e la diversità in agricoltura, aiutando a difendere i diritti degli agricoltori a salvaguardare, condividere, utilizzare e migliorare i semi. Inoltre il manifesto spiega come la nostra capacità collettiva sia in grado di adattarsi ai percoli e alle incertezze causate dai cambiamenti dell’economia e dell’ ambiente che ci circonda.

• “L’Imperatore OGM è nudo: false promesse, fallaci tecnologie” (2011) - raccoglie e sintetizza una grande quantità di dati, ricerche ed esperienze sul campo condotte a vario livello da scienziati, associazioni e comunità locali. Il rapporto, curato da Navdanya International, fa intuire già dal titolo la valutazione complessiva degli OGM: come nella fiaba di Andersen, gli OGM hanno ormai dimostrato di essere “nudi” e di avere alimentato solo illusioni e false promesse.
I contributi raccolti nel rapporto smantellano le argomentazioni riportate generalmente da chi si dichiara a favore degli OGM in agricoltura, a partire dalla supposizione che la loro coltivazione permetterebbe di risolvere il problema della fame nel mondo, aumentando la produttività e rendendo i sistemi agricoli più sostenibili. Eppure dopo quasi vent'anni di esperienza pratica, le promesse iniziali non sembrano mantenute: il bilancio generale appare negativo e nel complesso gli OGM sembrano più pensati come strumento di profitto che per risolvere la denutrizione nei Paesi poveri.

• “Manifesto sul Futuro de Cibo” (2006) - sviluppa in dettaglio i principi sui quali si basa la transizione ad un sistema alimentare sostenibile, come spiegato nella Dichiarazione di Firenze sui Diritti Alimentari Globali. La cosa più importante riguarda l’esposizione di una visione pratica e completa di idee e programmi per salvaguardare il cibo e l’agricoltura e perché questi possano acquisire un carattere sociale e diventare ecologicamente sostenibili e  più accessibili. La stessa visione spiega come agire concretamente per promuovere e assicurare che la qualità e la sicurezza del cibo, nonché la salute pubblica guadagnino una posizione predominante rispetto agli interessi e ai profitti delle grandi multinazionali.